domenica 29 giugno 2014

Idroponica

"[...] La conversazione piuttosto formale, prima del pranzo, verteva sull’agricoltura.
Fu il più vecchio degli stranieri a chiedere: - E perché non usate le coltivazioni idroponiche? Certamente, per un mondo come Trantor, sarebbe un sistema più efficace.
Senter scosse la testa lentamente. Era incerto. Non conosceva troppo bene l’argomento. Disse: - Sarebbe la coltivazione artificiale a base chimica? No, non su Trantor. Una coltura idroponica richiede un grande sviluppo industriale, specialmente dell’industria chimica. Ed in caso di guerra o di disastri, il popolo morirebbe di fame. E poi non tutto il cibo può essere coltivato artificialmente, alcuni alimenti perdono il loro valore nutritivo. Il terreno costa meno, rende di più... e dà più sicurezza. "

(Seconda Parte, "Il Mulo", cap.23, "Le rovine di Trantor")



Per coltivazione idroponica s'intende una delle tecniche di coltivazione fuori suolo: la terra è sostituita da un substrato inerte (argilla espansa, perlite, vermiculite, fibra di cocco, lana di roccia, zeolite, ecc.). La pianta viene irrigata con una soluzione nutritiva composta dall'acqua e dai composti (per lo più inorganici) necessari ad apportare tutti gli elementi indispensabili alla normale nutrizione minerale. La coltura idroponica consente produzioni controllate sia dal punto di vista qualitativo sia igienico-sanitario durante tutto l'anno.

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